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fig.1

La tradizione coreana

La Corea è la nazione che più si mette in luce
nelle competizioni internazionali di tiro con l'arco
ed è quindi consueto vedere i suoi atleti con
archi corredati di moderna tecnologia, come
quello dell'immagine riprodotta qui accanto.

fig.2

Però, l'antica tradizione, che richiede archi
riflessi di tipo mongolo e aggancio con il pollice,
è tuttora praticata da un'elite di appassionati,
nonostante la difficoltà di preservarla dalle
contaminazioni della modernità.

fig.3

Il vero arco coreano era fabbricato con un lungo
lavoro artigianale che utilizzava corno di bufalo,
legno di gelso, tendine di bue, colla di pesce.
Le frecce erano di bambù con penne di pavone.

fig.4

Quello che un noto produttore d'archi coreano
vende come 'arco tradizionale' è in realtà un
prodotto industriale, con tecniche e materiali
che sono gli stessi utilizzati in Occidente.

Tuttavia è un arco capace di fornire quasi la
stessa energia dei normali ricurvi, pur avendo
metà del loro peso e tre quarti della lunghezza.

fig.5

In rapporto al vero arco tradizionale, ha il torto
di non avere 'spalle' rigide all'apice dei flettenti.
In compenso è molto meno sensibile alle
variazioni di temperatura e umidità.

Capita così di vedere arcieri a cavallo esibirsi
in abiti d'epoca, utilizzando quest'arco ibrido
insieme ad un aggancio di tipo mediterraneo.

 

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1. Im Dona-Hvun, © Getty Images

2. dal film The Bow di Kim Ki-duk

4. da un catalogo della Samick Archery

5. foto di  Kuk Soo-yong in Pictorial Korea

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dicembre 2007